giovedì 31 gennaio 2008

Parola di Vita di Febbraio 2008

"Chi osserverà [questi precetti] e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli"

Gesù, attorniato dalla folla, sale sulla montagna e proclama il suo celebre discorso. Le prime parole, "Beati i poveri in spirito, beati i mansueti…", indicano già la novità del messaggio che egli è venuto a portare.

Sono parole di vita, di luce, di speranza che Gesù consegna ai suoi discepoli perché ne siano illuminati e la loro vita acquisti sapore e significato.
Trasformati da questo grande messaggio, essi sono invitati a trasmettere ad altri gli insegnamenti ricevuti e tradotti in vita.

"Chi osserverà [questi precetti] e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli"

La nostra società ha bisogno, oggi come mai, di conoscere le parole del Vangelo e lasciarsi trasformare da esse. Gesù deve poter ancora ripetere: non adiratevi con i vostri fratelli; perdonate e vi sarà perdonato; dite la verità al punto da non aver bisogno del giuramento; amate i vostri nemici; riconoscete che avete un solo Padre e che siete tutti fratelli e sorelle; tutto quello che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. È questo il senso di alcune delle molte parole del "discorso della montagna", che, se vissute, basterebbero per cambiare il mondo.
Gesù invita noi ad annunciare il suo Vangelo. Ma prima di "insegnare" le sue parole, ci domanda di "osservarle". Per essere credibili dovremmo diventare "esperti" del Vangelo, un "Vangelo vivo". Solo allora potremo esserne testimoni con la vita e insegnarlo con la parola.

"Chi osserverà [questi precetti] e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli"

Quale il modo migliore di vivere questa Parola? Far sì che sia Gesù stesso ad insegnarcelo, attirandolo a noi e tra noi col nostro reciproco amore. Sarà Lui a suggerirci le parole per avvicinare le persone, ad indicarci le strade, ad aprirci i varchi per entrare nel cuore dei fratelli, per testimoniarlo ovunque ci troviamo, anche negli ambienti più difficili e nelle situazioni più intricate. Vedremo il mondo, quella piccola parte di mondo dove viviamo, trasformarsi, convertirsi alla concordia, alla comprensione, alla pace.
L’importante è tenere viva fra noi la Sua presenza con il nostro amore scambievole, docili ad ascoltare la Sua voce, la voce della coscienza che sempre ci parla se sappiamo far tacere le altre.
Lui ci insegnerà come "osservare" con gioia e creatività anche i precetti "minimi", così da cesellare con perfezione la nostra vita d’unità. Che si possa ripetere di noi, come un giorno dei primi cristiani: "Guarda come si amano, e l’un per l’altro è pronto a morire" . Che il Vangelo è capace di generare una società nuova lo si potrà vedere da come i nostri rapporti vengono rinnovati dall’amore.

Non possiamo tenere per noi il dono ricevuto: "Guai a me se non annuncio il Vangelo" , siamo chiamati a ripetere con Paolo. Se ci lasciamo guidare dalla voce interiore scopriremo possibilità sempre nuove per comunicare, parlando, scrivendo, dialogando. Che il Vangelo torni a brillare, attraverso le nostre persone, nelle nostre case, nelle nostre città, nei nostri Paesi. Fiorirà una nuova vita anche in noi; la gioia crescerà nei nostri cuori; il Risorto risplenderà meglio… ed Egli ci considererà "grandi nel suo Regno".

Lo dimostra in modo eccellente la vita di Ginetta Calliari. Arrivata in Brasile nel 1959, col primo gruppo dei Focolari, rimane scioccata dal brusco impatto con le gravi disuguaglianze del Paese. S’impegna nell’amore reciproco, vivendo le Sue Parole. Diceva: "Egli ci aprirà la strada". Col passare del tempo, insieme a lei si sviluppa e consolida una comunità che oggi accoglie centinaia di migliaia di persone di ogni ceto ed età, abitanti delle favelas ed appartenenti a classi agiate, che si mettono al servizio dei più poveri. Si sono così potute concretizzare opere sociali che hanno cambiato il volto delle favelas in diverse città. Un piccolo "popolo" unito che continua a mostrare che il Vangelo è vero: la dote che Ginetta si è portata con sé quando è partita per il Cielo.

Chiara Lubich

martedì 22 gennaio 2008

Festone!

Ciao a tutti!



Stiamo organizzando una festa per sabato sera prossimo e siete tutti invitati!



Una serata allegra passata in compagnia, con giochi, balli e l'immancabile buffet.



Se avete intenzione di partecipare sappiate che:



-sarebbe importante sapere quanti siamo entro giovedì (per andare a prendere le cibarie)



-la festa si terrà al patronato di Altavilla (l'edificio vicino alla chiesa, in via G. Marconi) dalle 20.30 circa



-il costo totale della serata si aggirerà intorno ai 5€ (contando sala e buffet)



E cosa rimane da aggiungere?



Mi raccomando portate tanta voglia di divertirvi!



A presto.



Mi raccomando!


Confermate la vostra preziosa presenza a



Paola (cell. 3494018913)

oppure a

Nicole (cell. 3470409421)

mercoledì 16 gennaio 2008

Appuntamenti della settimana (18-25/01)per l'unità dei cristiani

«Pregate continuamente» (1 Tessalonicesi 5,17)



SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
18-25 GENNAIO 2008



Giovedì 17 gennaio
ore 15.30 presso Seminario teologico (Vicenza)
Incontro ebraico-cristiano sul tema “La spiritualità del tempo:
la preghiera”, in collaborazione con l’Ufficio IRC e lo Studio teologico del Seminario.
Relatore Aron Locci, rabbino di Padova.


Venerdì 18 gennaio
ore 17.30 presso Palazzo Leoni-Montanari (contrà S. Corona, 25 - Vicenza)
Inizio corso “I popoli eletti” con lezione su “Mosè e la chiamata di un popolo” di Bruno Maggioni dell’Università Cattolica S. Cuore di Milano.


Sabato 19 gennaio
ore 20.30 presso la chiesa dei SS. Felice e Fortunato (Vicenza) parcheggio via Cattaneo
Veglia di preghiera con la partecipazione degli ortodossi e dei protestanti presenti a Vicenza, in collaborazione con i giovani.




Domenica 20 gennaio
ore 11.00 in Cattedrale (Vicenza)
Messa in rito bizantino-slavo, presieduta da p. Lorenzo Altissimo ed il coro di Sandrigo.


Lunedì 21 gennaio
ore 20.30 presso la chiesa S. Croce in contrà di Porta S. Croce, 55 (Vicenza)
Incontro di preghiera con la Comunità ortodossa di Mosca e Moldavia


Martedì 22 gennaio
ore 19.00 in via Torretti, 28 (Vicenza)
Incontro di preghiera con la Comunità serbo-ortodossa


Mercoledì 23 gennaio
ore 20.30 presso la chiesa di S. Carlo del Villaggio del Sole (Vicenza)
Incontro di preghiera con i pentecostali


Giovedì 24 gennaio
ore 18.30 presso la chiesa dell’Annunciata di Bassano del Grappa (via del Museo, 23)
Incontro di preghiera con la Comunità rumeno-ortodossa


Corso su “I popoli eletti” dell’Istituto
Rezzara in collaborazione
con le Gallerie di Palazzo
Leoni Montanari, per otto incontri
al venerdì ore 17.30 dal 18
gennaio al 7 marzo 2008.

martedì 1 gennaio 2008

Parola di Vita di Gennaio 2008

"Pregate continuamente" (1 Tess 5,17)

gennaio 2008


Quest’anno la "Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani" celebra il suo centenario. L'"Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani" fu celebrato per la prima volta dal 18 al 25 gennaio nel 1908. Sessant'anni più tardi, nel 1968, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani fu preparata congiuntamente dalla Commissione Fede e Costituzione (Consiglio Ecumenico delle Chiese) e dal Segretariato per la promozione dell’unità dei cristiani (Chiesa cattolica). Così da allora ogni anno è prassi comune ritrovarsi insieme, cristiani cattolici e di varie Chiese, per preparare un libretto con i suggerimenti per la celebrazione della Settimana di preghiera.

La Parola, scelta quest’anno da un vasto gruppo ecumenico degli Stati Uniti, è tratta dalla prima lettera di san Paolo ai cristiani di Tessalonica, in Grecia. Era una comunità piccola, giovane e Paolo sentiva il bisogno che l’unità tra i membri fosse sempre più salda. Per questo li invitava a "vivere in pace", ad essere pazienti con tutti, a non rendere male per male ma a fare il bene gli uni agli altri e a tutti, ed anche a "pregare incessantemente", quasi a sottolineare che la vita d’unità nella comunità cristiana è possibile solo attraverso una vita di preghiera. Gesù stesso ha pregato il Padre per l’unità dei suoi: "Che siano tutti una cosa sola" .

"Pregate continuamente"

Perché "pregare sempre"? Perché la preghiera è essenziale alla persona in quanto essere umano. Siamo stati creati ad immagine di Dio, come un "tu" di Dio, in grado di essere in rapporto di comunione con Lui. La relazione d’amicizia, il colloquio spontaneo, semplice e vero con Lui - questa è la preghiera - è dunque costitutivo del nostro essere, ci consente di diventare persone autentiche, nella piena dignità di figli e figlie di Dio.

Creati come un "tu" di Dio, possiamo vivere in costante rapporto con Lui, col cuore riempito di amore dallo Spirito Santo e con la confidenza che si ha verso il proprio Padre: quella confidenza che porta a parlargli spesso, a esporgli tutte le nostre cose, i nostri pensieri, i nostri progetti; quella confidenza che fa attendere con impazienza il momento dedicato alla preghiera - ritagliato nella giornata da altri impegni di lavoro, di famiglia - per mettersi in contatto profondo con Colui dal quale sappiamo di essere amati.

Occorre "pregare sempre" non soltanto per le nostre necessità, ma anche per concorrere a edificare il Corpo di Cristo e concorrere alla piena e visibile comunione nella Chiesa di Cristo. È questo un mistero che possiamo un po’ intuire pensando ai vasi comunicanti. Quando s’introduce nuova acqua in uno di essi, il livello del liquido si alza in tutti. Lo stesso avviene quando uno prega. La preghiera è un’elevazione dell’anima a Dio per adorarlo e ringraziarlo. Analogamente quando uno si eleva, si elevano pure gli altri.

"Pregate continuamente"

Come fare a "pregare continuamente", specialmente quando ci troviamo nel vortice del vivere quotidiano?

"Pregare sempre" non significa moltiplicare gli atti di preghiera, ma orientare l’anima e la vita verso Dio, vivere compiendo la sua volontà: studiare, lavorare, soffrire, riposare e, anche, morire per Lui. Al punto da non riuscire più a vivere nel quotidiano senza essersi accordati con Lui.
Il nostro agire si trasforma così in un’azione sacra e l’intera giornata diventa una preghiera.

Ci può aiutare l'offrire a Dio ogni azione, accompagnandola con un: "Per te, Gesù"; o, nelle difficoltà, "Che importa? Amarti importa". Così tutto trasformeremo in un atto d’amore. E la preghiera sarà continua, perché continuo sarà l’amore.

Chiara Lubich